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sabato 22 giugno 2013

Non mangio glutine, dunque sono.

Questo post lo dedico a noi che la celiachia l’avevamo ieri, prima che le star di Hollywood la scoprissero e la rendessero famosa e trendy, e che ce l’avremo anche domani, quando le suddette mangeranno come le cavallette al grido di “Avete mai visto una locusta grassa?”*.
A noi, che se sgarriamo sulla dieta abbiamo dolori, crampi, villi abbattuti e altre amenità. A noi che dobbiamo tirare fino a fine mese con i 99 euro (o 140, per gli uomini), con prodotti come le merendine che costano 7 euro al pacco. A noi che non ne possiamo più di sentirci dire che dovremmo essere più rilassati, che il nostro e’ un “problema psicologico”*, che non sappiamo cosa ci perdiamo non mangiando la tal cosa, che “però se non mangi alla mia tavola mi offendi”, che “ma che cosa succede se mangi qualcosa con il glutine” sempre chiesto a tavola, che “cosa vuoi ti faccia mai male un cucchiaino di farina”*, che “ma non si parla mai d’altro (come se tu ti divertissi a rispondere imbarazzata alle solite domande ogni volta che qualcuno nota che non stai mangiando). A noi, che dobbiamo spiegare che "no, non possiamo mangiare il grano biologico perché e' naturale", visto che anche il glutine lo e'. A noi che non ci divertiamo a dire che siamo celiaci, a noi che non lo consideriamo uno status symbol o un lato attraente del nostro carattere; a noi che ogni volta che ci invitano a cena pensiamo a mettere in borsa qualcosa, o pensiamo che finiremo a mangiare due foglie di insalata. A noi che vediamo i nostri bimbi invitati alle feste e poi esclusi dal banchetto.

Ma anche ai nostri amici, che girano una città intera per andare a mangiare nell’unico posto che garantisce pasti senza glutine. Alle mamme, le nonne, i papà che si ingegnano per farci trovare sempre qualcosa*. A quelle mamme che organizzano le feste e hanno un piattino per il piccolo “speciale”. Alle amiche che si improvvisano cuoche e “rifanno” ricette normali per te. A quelli che girano i supermercati e le farmacie per farti trovare qualcosa. A chi ti dice “lo sai che in quel ristorante hanno un menù per te”? a chi ci ride sopra INSIEME a te, a mio fratello che mi chiama cirillica, e a tutti quelli che capiscono.

Perché per noi non e' importante mangiare, ma che qualcuno capisca (con la sensibilità) che il nostro e' un problema serio.Perché non si vive di solo pane (fine della polemica).

* Oddio, spero che qualche trend setter non legga qui.
* Me l’ha detto un barista. Giuro.
* Frase pronunciata da mia madre (.) mentre mangiavo il riso che aveva preparato, a suo dire, per me.
* Mia nonna aveva appeso in cucina il vademecum per invitare un celiaco a pranzo, e aveva rivestito la spianatoia di carta d’alluminio per preparare la mia pizza.

3 commenti:

  1. Io non ho amici celiaci ed ammetto che non saprei cosa fare nel caso dovessi invitare a pranzo qualcuno che ne soffre... ma nel caso, dove si trova il vademecum per invitare un celiaco a pranzo? non si sa mai...
    mi spiacerebbe conoscerne qualcuno e farlo sentire a disagio!
    Ciao, Chiara

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  2. Ciao Chiara,
    Perdona il silenzio ma ho qualche problema con la connesione internet.
    La tua domanda presuppone una lunga risposta, alla quale sto lavorando (anche perché un vedemecum in più, in rete, magari può essere utile anche ad altri). E al più presto lo posterò!

    In breve, le regole generali sono di usare ingredienti naturalmente privi di glutine (riso, carne, pesce, formaggi, frutta, ad esempio); utilizzare solo stoviglie di ferro, acciaio, ceramica e porcellana, lasciando da parte legno e plastica (la loro porosità fa sì che spesso si depositi del glutine). Dei prodotti nominati prima, si intendono non lavorati, o già pronti. Per un elenco completo, puoi consultare il sito dell'Associazione Italiana Celiachia (http://www.celiachia.it/dieta/Dieta.aspx), che contiene una lista di tutto quello che è ammesso, da controllare, e vietato. Inoltre, iscrivendosi sullo stesso sito, puoi accedere all'elenco dei prodotti in vendita privi di glutine, il magico prontuario (ora anche online). Un'altra cosa da tenere in grande considerazione è la contaminazione tra prodotti per il celiaco e quelli che contengono glutine (esempio banale, ma che spiega molto: se stai cuocendo due tipi di pasta, con e senza glutine, NON DEVI ASSOLUTAMENTE usare la stessa forchetta per girarle. Bastano poche gocce di acqua nella quale sta cuocendo la pasta con il glutine per contaminare quella senza glutine).

    Ti prometto che, al più presto, pubblicherò il vademecum. Per ora, dovessi invitare un celiaco a cena, fammi sapere ;)
    Ciao!

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