Stavolta, il post parte da una nuova prospettiva: non la solita (in Olanda* si vive bene e tutto funziona), ma da un nuovo punto di vista. E cioe': ci sono cose che funzionano meglio in Italia che in ogni altra parte del mondo. Esatto! Mi riferisco al nostro bistrattato (ma mai cosi' tanto apprezzato) sistema sanitario nazionale, o SSN. Come sempre, quando le cose le hai, non ti accorgi del loro valore. O lo dai per scontato. Poi quelle stesse cose ti mancano, e ti accorgi della differenza. Ma procediamo a piccoli passi.
Visto che Leonardo ha finalmente iniziato l'asilo (qui la cronaca), oltre ai lati positivi, sono arrivati anche quelli negativi. Ovvero germi e malattie, che i bambini si scambiano con la stessa facilita' con la quale una teenager si cambia i vestiti. Il mio bimbo non e' da meno, e quindi venerdi' scorso, di notte, ha cominciato a mostrare sintomi di febbre. Sabato febbre, domenica febbre, lunedi' febbre. E il dottore? Se si va dal dottore in Olanda, e non sono passati tre giorni di febbre superiore ai 38.5, il simpatico medico ti rimanda a casa. Si', avete capito. Ti manda a casa e ti chiede di tornare solo dopo i tre giorni a piu' di 38.5. Martedi' vado, piena di speranze. Il medico visita Leonardo, gli controlla orecchie, gola e polmoni, e mi dice che e' un bene che abbia la febbre, perche' vuol dire che il suo corpo sta combattendo contro qualche virus e sta reagendo. Mi prescrive delle supposte di paracetamolo e mi manda a casa.
La febbre, pero', trova presto un amico: i dolori di stomaco. Martedi' notte Leonardo si sveglia quattro o cinque volte urlando di dolore. Mi preoccupo, perche' a marzo l'abbiamo portato in ospedale per degli inspiegabili dolori alla pancia (qui). La mattina dopo richiamo il medico. All'appuntamento, una gentilissima dottoressa incinta mi dice che tutto e' a posto, e di tornare solo se i dolori allo stomaco proseguono per altri due giorni. Insomma, o moribondo o niente. E qui non si puo' andare da un pediatra a pagamento o consulare qualcuno senza una lettera del medico curante.
Giovedi' notte i dolori ricominciano, tanto forti che Leonardo si sveglia urlando. Dalle 8 di sera alle 2 del mattino. Ci vestiamo e lo portiamo in ospedale. Li' vediamo un'infermiera, poi una dottoressa, e infine una pediatra. Che lo VISITA veramente: gli tocca lo stomaco, prova a vedere se ha dolori vicino all'appendice, chiede e controlla. E alla fine ci dice: "Se non vi fidate del vostro medico curante, tornate pure qui per farlo vedere da qualcuno". Il responso? Crampi allo stomaco, che capitano nei bambini di questa eta'.
Una settimana di febbre (tra i 38.2 e i 39), tre notti di dolori incontrollabili - e quindi tre notti semi insonni -, piu' una visita d'urgenza in ospedale alle 3 del mattino. Ma non era meglio visitarlo da subito in maniera piu' approfondita, e risparmiare a tutti tempo, denaro e dolore?
*Olanda, in realta', indica una regione dei Paesi Bassi, ad ovest. Io vivo nel sud, nel Brabant, ma mi piace di piu', quindi scrivo cosi' anche sapendo di sbagliare.
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