Dopo un anno di vita nei Paesi Bassi (lo so, lo so, Olanda è solo una
regione dei Paesi Bassi, ma mi piace di più) posso tirare le fila della mia
esperienza di celiaca nella terra dei tulipani e delle scarpe di legno.
NON ACCETTARE GRANO DAGLI SCONOSCIUTI – Un anno fa, appena arrivata
dall’Italia, l’unica parola che conoscevo in olandese era “tarwe”, ovvero
grano. Sapevo che, se per caso l’avessi trovato scritto su cibo normalmente
“privo di glutine”, sarei dovuta stare attenta.
Poi ho imparato “glutenvrij”, e
ho cominciato a non fidarmi più delle etichette. So che è uno sbaglio enorme
affidarsi solo a quelle, ma è anche difficile fare la spesa in supermercati dove
i nomi sui prodotti ricordano quelli di Ikea, praticamente senza senso. Pian piano,
sbagliando – sicuramente – ho cominciato a capire sempre più quello che dovevo
cercare e dove potevo trovarlo. Così ho scoperto che in quasi tutti i negozi
(supermercati, alimentazione biologica, erboristerie) potevo trovare un angolo
con i prodotti senza glutine. E che alcuni supermercati utilizzavano il marchio
della spiga barrata su moltissimi cibi gf.
Decorazioni di pasqua-retro |
Decorazioni di pasqua |
Ma anche che esistono dei prontuari con tutti i prodotti che ogni
catena garantisce sicuri per il celiaco. Oltre ai soliti riso, patate, carne,
frutta, formaggi e verdure, insomma, potevo mangiare altro. Ora so che i grandi
marchi hanno degli elenchi dettagliati di tutti i prodotti con i relativi
allergeni. E che esiste anche una linea di prodotti senza glutine per le feste:
io ho acquistato da Albert Heijn una base per la pavlova (una meringa, in
pratica), decorazioni di cioccolato e ovetti di pasqua, tutto rigorosamente gf.
SUSSIDIO MENSILE A CHI? Ecco, in Olanda (ancora) non esiste il buono
per l’acquisto dei prodotti senza glutine (cosa che forniscono ben pochi paesi,
e l’Italia è uno di questi). Spetta al singolo celiaco farsi carico dell’acquisto
dei prodotti dietetici. L’unico aiuto che il governo dà è quello legato alla
dichiarazione fiscale: a fine anno, nelle famiglie con uno o più celiaci, è
possibile detrarre una somma (che, di solito, non supera i 500 euro annui a
persona) dall’importo da dichiarare. Quindi non soldi per comprare, ma sconto
fiscale. Incomparabile, ovviamente, con i 99 euro mensili per le donne e i 140
per gli uomini (a seconda della regione di appartenenza) che il Servizio
Sanitario Nazionale eroga. Spavento, paura e “cosa mangerò ora” sono scomparse appena
ho visto i prodotti senza glutine nei negozi (supermercati, erboristerie): c’era
una cosa molto diversa rispetto all’Italia. Il prezzo. Una differenza di circa
1.50-2 euro in media su ogni prodotto. Un esempio? Le baguette dr. Schaer, che
in Italia si pagano circa 4,99 per 350 gr, qui si trovano a 3,89. Differenze che
aumentano (in positivo) su altri prodotti. La pasta di mais SamMills, una ditta
tedesca – ottima – costa 1.50 per mezzo chilo, ovvero 3 euro al chilo. Niente a
che vedere con i bucatini della Bi-Aglut a 5,50 per 500 gr, o gli spaghetti
della dr. Schaer a 4 euro per 500 gr*, della Giusto a 4,90 o dei Piaceri
Mediterranei a 4,60, sempre per la stessa quantità.
INTERNET LIBERA TUTTI – Certo, il confronto non regge. Ma non regge neanche
la disponibilità di farmacie e negozi specializzati in Italia, dove è possibile
acquistare ogni cosa, con l’angolino dei prodotti senza glutine nei maggiori
supermercati (Albert Heijn, Jumbo, Em-tè, per citarne alcuni). Per fortuna c’è
internet. E si apre il mondo. Ho trovato, qui in Olanda, un sito fantastico che
si chiama glutenvrijmarkt, dove è possibile trovare una vasta scelta di
prodotti (oltre alla dr. Schaer, la SamMills, Provena, Orgran, Finax, Pure and
Free, oltre a ditte che producono biscotti e altri cibi freschi) a prezzi
ottimi (questo è il sito). Per la spedizione chiedono 4,50 euro sotto i 50 euro
di spesa, e 3 se si supera questa soglia. L’ultima volta che ho acquistato, il
mese scorso, ho speso circa 53 euro e i prodotti mi sono stati consegnati il
giorno dopo l’ordine. Inoltre, da questo mese, hanno iniziato a vendere anche
prodotti surgelati.
A.I.C., OVVERO “AIUTATE ITALIANA CELIACA” – E le associazioni? I corsi
per imparare a cucinare senza glutine? Gli incontri, i convegni? Ci sono anche
qui (unica nota dolente, in lingua olandese), e, come in Italia, l’associazione
cerca di aiutare i celiaci a capire cosa e dove mangiare, cosa fare quando si è
fuori casa, dove si può trovare il
glutine, i progressi del (presunto) vaccino. Inoltre, tramite il medico di
famiglia, ogni celiaco ha diritto a un controllo annuale per seguire il
controllo della malattia e ogni eventuale necessità a essa legata. Nel controllo,
oltre alla visita generale, sono incluse le analisi dei marcatori della celiachia,
il controllo dell’osteoporosi (ogni 5 anni), analisi del sangue canoniche,
delle feci. A due giorni dalla prima visita – tutte le spese sono coperte dall’assicurazione
medica – ho ricevuto la lettera con l’appuntamento per l’anno seguente e l’elenco
delle analisi per il 2014. Inoltre, ho incontrato una dietista che mi ha
spiegato le regole basi (che conosco, ma non in questa strana lingua!), che mi
ha dato consigli, elenchi di prodotti, e informazioni per app a pagamento (14
euro circa) per il prontuario nazionale.
AND, IN THE END... – Insomma, devo dire che l’esperienza del mondo senza glutine olandese
si sta rivelando positiva. Oltre al prezzo più basso dei prodotti, quando si
paga di tasca propria e non “bisogna” finire il buono (cosa che a me accadeva
spesso), si compra solo il necessario. Ripeto, nel mio caso il buono bastava a
coprire tutte le mie necessità, ma so di moltissime persone che sono costrette
ad aggiungere soldi ogni mese. La concorrenza poi aumenta il ventaglio dei
prodotti a disposizione, e anche la qualità. Internet, ovviamente, aiuta molto
(potrei acquistare anche da siti inglesi, belgi, francesi, tedeschi, ma
aumenterei le spese di spedizione). E ormai anche qui si sta diffondendo la
conoscenza del problema (sembra sempre che sia una caratteristica dei paesi
dove si consuma molta pasta. Ma gli olandesi mangiano pane tutti i giorni, a
pranzo e a cena…).
Quindi non si stava meglio quando si stava peggio. Si sta meglio ora.
*Questa pasta si trova a 2,99 euro.
letto
RispondiEliminaveramente ho letto un po' tutto il blog.. mi piace! complimenti! per la scelta di vita, per la serenità con cui affronti la tua nuova vita, perchè non ti perdi d'animo
mi prendo il w.e. per.... chiederti alcune cose!!
un abbraccione
Vale
Ciao Vale! Grazie! Allora aspetto tue notizie :)
RispondiEliminaBuon week end
ti sto per mandare una mail
RispondiEliminaintanto però ho messo nella mia pagina fb e su twitter il link a questo tuo post ;-)
potevo, vero??
p.s. non è che potresti togliere la parola di verifica che ogni volta è una lotta?
'azie