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venerdì 8 marzo 2013

Essere celiaci e sopravvivere. Anche in Olanda.


Dopo un anno di vita nei Paesi Bassi (lo so, lo so, Olanda è solo una regione dei Paesi Bassi, ma mi piace di più) posso tirare le fila della mia esperienza di celiaca nella terra dei tulipani e delle scarpe di legno.

NON ACCETTARE GRANO DAGLI SCONOSCIUTI – Un anno fa, appena arrivata dall’Italia, l’unica parola che conoscevo in olandese era “tarwe”, ovvero grano. Sapevo che, se per caso l’avessi trovato scritto su cibo normalmente “privo di glutine”, sarei dovuta stare attenta.
Poi ho imparato “glutenvrij”, e ho cominciato a non fidarmi più delle etichette. So che è uno sbaglio enorme affidarsi solo a quelle, ma è anche difficile fare la spesa in supermercati dove i nomi sui prodotti ricordano quelli di Ikea, praticamente senza senso. Pian piano, sbagliando – sicuramente – ho cominciato a capire sempre più quello che dovevo cercare e dove potevo trovarlo. Così ho scoperto che in quasi tutti i negozi (supermercati, alimentazione biologica, erboristerie) potevo trovare un angolo con i prodotti senza glutine. E che alcuni supermercati utilizzavano il marchio della spiga barrata su moltissimi cibi gf.
Decorazioni di pasqua-retro
Decorazioni di pasqua
Ma anche che esistono dei prontuari con tutti i prodotti che ogni catena garantisce sicuri per il celiaco. Oltre ai soliti riso, patate, carne, frutta, formaggi e verdure, insomma, potevo mangiare altro. Ora so che i grandi marchi hanno degli elenchi dettagliati di tutti i prodotti con i relativi allergeni. E che esiste anche una linea di prodotti senza glutine per le feste: io ho acquistato da Albert Heijn una base per la pavlova (una meringa, in pratica), decorazioni di cioccolato e ovetti di pasqua, tutto rigorosamente gf.

SUSSIDIO MENSILE A CHI? Ecco, in Olanda (ancora) non esiste il buono per l’acquisto dei prodotti senza glutine (cosa che forniscono ben pochi paesi, e l’Italia è uno di questi). Spetta al singolo celiaco farsi carico dell’acquisto dei prodotti dietetici. L’unico aiuto che il governo dà è quello legato alla dichiarazione fiscale: a fine anno, nelle famiglie con uno o più celiaci, è possibile detrarre una somma (che, di solito, non supera i 500 euro annui a persona) dall’importo da dichiarare. Quindi non soldi per comprare, ma sconto fiscale. Incomparabile, ovviamente, con i 99 euro mensili per le donne e i 140 per gli uomini (a seconda della regione di appartenenza) che il Servizio Sanitario Nazionale eroga. Spavento, paura e “cosa mangerò ora” sono scomparse appena ho visto i prodotti senza glutine nei negozi (supermercati, erboristerie): c’era una cosa molto diversa rispetto all’Italia. Il prezzo. Una differenza di circa 1.50-2 euro in media su ogni prodotto. Un esempio? Le baguette dr. Schaer, che in Italia si pagano circa 4,99 per 350 gr, qui si trovano a 3,89. Differenze che aumentano (in positivo) su altri prodotti. La pasta di mais SamMills, una ditta tedesca – ottima – costa 1.50 per mezzo chilo, ovvero 3 euro al chilo. Niente a che vedere con i bucatini della Bi-Aglut a 5,50 per 500 gr, o gli spaghetti della dr. Schaer a 4 euro per 500 gr*, della Giusto a 4,90 o dei Piaceri Mediterranei a 4,60, sempre per la stessa quantità.

INTERNET LIBERA TUTTI – Certo, il confronto non regge. Ma non regge neanche la disponibilità di farmacie e negozi specializzati in Italia, dove è possibile acquistare ogni cosa, con l’angolino dei prodotti senza glutine nei maggiori supermercati (Albert Heijn, Jumbo, Em-tè, per citarne alcuni). Per fortuna c’è internet. E si apre il mondo. Ho trovato, qui in Olanda, un sito fantastico che si chiama glutenvrijmarkt, dove è possibile trovare una vasta scelta di prodotti (oltre alla dr. Schaer, la SamMills, Provena, Orgran, Finax, Pure and Free, oltre a ditte che producono biscotti e altri cibi freschi) a prezzi ottimi (questo è il sito). Per la spedizione chiedono 4,50 euro sotto i 50 euro di spesa, e 3 se si supera questa soglia. L’ultima volta che ho acquistato, il mese scorso, ho speso circa 53 euro e i prodotti mi sono stati consegnati il giorno dopo l’ordine. Inoltre, da questo mese, hanno iniziato a vendere anche prodotti surgelati.  

A.I.C., OVVERO “AIUTATE ITALIANA CELIACA” – E le associazioni? I corsi per imparare a cucinare senza glutine? Gli incontri, i convegni? Ci sono anche qui (unica nota dolente, in lingua olandese), e, come in Italia, l’associazione cerca di aiutare i celiaci a capire cosa e dove mangiare, cosa fare quando si è  fuori casa, dove si può trovare il glutine, i progressi del (presunto) vaccino. Inoltre, tramite il medico di famiglia, ogni celiaco ha diritto a un controllo annuale per seguire il controllo della malattia e ogni eventuale necessità a essa legata. Nel controllo, oltre alla visita generale, sono incluse le analisi dei marcatori della celiachia, il controllo dell’osteoporosi (ogni 5 anni), analisi del sangue canoniche, delle feci. A due giorni dalla prima visita – tutte le spese sono coperte dall’assicurazione medica – ho ricevuto la lettera con l’appuntamento per l’anno seguente e l’elenco delle analisi per il 2014. Inoltre, ho incontrato una dietista che mi ha spiegato le regole basi (che conosco, ma non in questa strana lingua!), che mi ha dato consigli, elenchi di prodotti, e informazioni per app a pagamento (14 euro circa) per il prontuario nazionale.

AND, IN THE END... – Insomma, devo dire che l’esperienza del mondo senza glutine olandese si sta rivelando positiva. Oltre al prezzo più basso dei prodotti, quando si paga di tasca propria e non “bisogna” finire il buono (cosa che a me accadeva spesso), si compra solo il necessario. Ripeto, nel mio caso il buono bastava a coprire tutte le mie necessità, ma so di moltissime persone che sono costrette ad aggiungere soldi ogni mese. La concorrenza poi aumenta il ventaglio dei prodotti a disposizione, e anche la qualità. Internet, ovviamente, aiuta molto (potrei acquistare anche da siti inglesi, belgi, francesi, tedeschi, ma aumenterei le spese di spedizione). E ormai anche qui si sta diffondendo la conoscenza del problema (sembra sempre che sia una caratteristica dei paesi dove si consuma molta pasta. Ma gli olandesi mangiano pane tutti i giorni, a pranzo e a cena…).
Quindi non si stava meglio quando si stava peggio. Si sta meglio ora. 

*Questa pasta si trova a 2,99 euro.

3 commenti:

  1. letto

    veramente ho letto un po' tutto il blog.. mi piace! complimenti! per la scelta di vita, per la serenità con cui affronti la tua nuova vita, perchè non ti perdi d'animo

    mi prendo il w.e. per.... chiederti alcune cose!!

    un abbraccione

    Vale

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  2. Ciao Vale! Grazie! Allora aspetto tue notizie :)
    Buon week end

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  3. ti sto per mandare una mail

    intanto però ho messo nella mia pagina fb e su twitter il link a questo tuo post ;-)

    potevo, vero??


    p.s. non è che potresti togliere la parola di verifica che ogni volta è una lotta?
    'azie

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