Oggi (ancora per pochi minuti) e' il 2 giugno, ovvero il giorno in cui l'Italia festeggia il suo essere una repubblica. E non una monarchia. Era il 2 giugno del 1946 quando agli italiani - e, per la prima volta nella nostra storia, alle italiane - fu chiesto di scegliere tra due forme di governo. Ora, la storia riporta di brogli, intimidazioni e altro, ma il fatto rimane: 12.998.131 donne e 11.946.056 uomini decisero di mandare in pensione la monarchia costituzionale e diventare una repubblica.
Da quando sono in Olanda, ovvero da quattro mesi, guardo con occhio diverso quello che succede in Italia. E mi sono accorta di una cosa, al di la' di tutte le idee, i colori e quant'altro: e cioe' che nel Bel Paese si fa troppa polemica. Su tutto. E che tutto, e dico TUTTO, si puo' e deve strumentalizzare. Vorrei ricordare a tutti i miei connazionali che il 2 giugno rappresenta, in primo luogo, un passo verso la democrazia. Che se non ci fosse stato il 2 giugno, ora saremmo ancora una monarchia. E considerando come, da noi, ogni cosa e' sempre "piu' scadente" che negli altri paesi, vi lascio pensare, o pochi e immaginari lettori, che tipo di monarchia avremmo avuto. Mi ricordo solo che, durante le intercettazioni su un'indagine legata al traffico di armi, uno dei Savoia, Vittorio Emanuele (figlio dell'ultimo re d'Italia, Vittorio Emanuele II), parlando al telefono, chiese di avere per se' alcune prostitute, ma a basso costo. Da far rigirare nella tomba Madame de Pompadour. Insomma, se proprio sei un reale e cerchi una prostituta, che almeno sia una cortigiana di un certo livello. No, neanche le basi.
Qui a Eindhoven ho conosciuto moltissimi americani. Di loro, mi colpisce sempre il forte senso che hanno di essere un'unione di stati. E della fierezza di appartenervi. Ho parlato con persone con varie origini che, nate e cresciute negli Stati Uniti, si sentono a tutti gli effetti americani. Il bello e' che anche gli altri connazionali li considerano tali. Punto. E che il giorno del Memorial Day (ultimo lunedi' di maggio) tutti loro ricordano i soldati americani caduti nelle guerre. Che il 4 luglio, tutti loro ricordano l'indipendenza.
In Italia, invece, tutto e' diverso. Polemizzano da sinistra perche' non sono favorevoli alle forze armate e al loro dispiego nella parata del 2 giugno. Polemizzano da destra perche' il presidente Napolitano e il primo ministro Monti, che chiedono sobrieta' (ma aumentano le tasse ai soliti noti), hanno comunque voluto che si svolgesse la parata, nonostante il terremoto che ha colpito l'Emilia e parte della Lombardia.
Ma tutti, e dico tutti, perdono di vista l'unico e vero significato di questa festa. Che e' la festa della nostra nazione. E, per una volta, forse qualcuno dovrebbe ricordarselo.
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