The Dutch do it better. I know, I know, Mrs.
Ciccone was contributing to Italian fame all over the world, but in this case
that made more sense. In which case? But in the Koninginendag, obviously! Which
is, to put it bluntly, one of the world’s open biggest party, held in one of
the world’s smallest country, The Netherlands.
Uno spazio per parlare di vita all'estero, di mammitudine, di cibo, di Olanda, di ambiente, di donne.
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martedì 30 aprile 2013
venerdì 8 marzo 2013
Essere celiaci e sopravvivere. Anche in Olanda.
Dopo un anno di vita nei Paesi Bassi (lo so, lo so, Olanda è solo una
regione dei Paesi Bassi, ma mi piace di più) posso tirare le fila della mia
esperienza di celiaca nella terra dei tulipani e delle scarpe di legno.
NON ACCETTARE GRANO DAGLI SCONOSCIUTI – Un anno fa, appena arrivata
dall’Italia, l’unica parola che conoscevo in olandese era “tarwe”, ovvero
grano. Sapevo che, se per caso l’avessi trovato scritto su cibo normalmente
“privo di glutine”, sarei dovuta stare attenta.
sabato 17 novembre 2012
I Paesi Bassi, l’inquinamento e le biciclette
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Uno dei parcheggi della stazione |
mercoledì 22 agosto 2012
I Am Rude - gli olandesi e gli stranieri part 2
Al banco degli autobus, stazione di Eindhoven. Ho bisogno di caricare la carta Hermes, per ottenere sconti sui viaggi in autobus. Entro con mia nipote, 10 anni, bellissima. Ci avviciniamo al banco, il commesso ci dice qualcosa in olandese e io rispondo, in inglese, che non parliamo la lingua. Immediatamente ribatte: "E perche' non la studiate?". Mia nipote, che non capisce bene l'inglese, sorride imbarazzata. Al che' l'addetto aggiunge: "Almeno sorride".
Ho capito. Devo solo diventare carina, cosi' gli olandesi maleducati, convinti che tutti debbano imparare a parlare la loro lingua (tra l'altro, abbastanza complicata, e, tra l'altro, senza chiedersi da quanto tempo si risiede nei Paesi Bassi) la smetteranno di rispondermi male. Basta poco.
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domenica 3 giugno 2012
2 giugno, Festa della Repubblica italiana
Oggi (ancora per pochi minuti) e' il 2 giugno, ovvero il giorno in cui l'Italia festeggia il suo essere una repubblica. E non una monarchia. Era il 2 giugno del 1946 quando agli italiani - e, per la prima volta nella nostra storia, alle italiane - fu chiesto di scegliere tra due forme di governo. Ora, la storia riporta di brogli, intimidazioni e altro, ma il fatto rimane: 12.998.131 donne e 11.946.056 uomini decisero di mandare in pensione la monarchia costituzionale e diventare una repubblica.
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venerdì 27 aprile 2012
Quiz Night - Out with the Girls
Life's not only looking after my son, do the shopping, do my housework, cook, try to survive to all of this... I also need some time out with friends, a laugh (or more than one, maybe!) and maybe a glass of wine! So, when my friend Brandi asked me if I wanted to go out for a Quiz Night I was thrilled. And as my husband said he wasn't supposed to save the world for that particular night (well, we're always looking at the sky to catch a glimpse of the emergency bat-shaped call from Gotham City, but THAT is an entirely different matter) I was filled with joy! A night out, three long hours without checking for Leonardo, without worrying about tantrum, dinner, going to bed, but only FUN!
So I went to the Carousel, a restaurant in downtown Eindhoven, where every Thursday there's the Quiz Night, and looked for Brandi. I found her with Allyson and Danette, and then Danica came. We were the team "From Venus", but mostly we were from Italy, Usa and Ireland! A nice, well-assorted group of ladies and moms.
giovedì 19 aprile 2012
Tips for Expats in Eindhoven
Moving is never easy, especially when your country of origin is far away and you find yourself in a different environment, with different timetable and habits. The very first thing I noticed since I moved in Eindhoven was: Where do they do the shopping? I surfed the net for clues, but only in English, so I couldn't find much. Then I bought a Dutch-English Dictionary, and try to figure out (with the precious help of Google Translator) where markets where. I am lucky, though, because my brother-in-law lived nearly 10 years in The Netherlands, so he is a constant source of valuable information.
But I was much more luckier than that because I have joined the International Women Club of Eindhoven. Found it before leaving Italy, it made me feel like I had a distant friend there waiting for me. Well, the truth is that I fund friends there, loaded with kindness, life history, suggestions, but most of all friendship. Which is something you have to be lucky to find. And I did.
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martedì 17 aprile 2012
I Am Rude - gli olandesi e gli stranieri
Credo che, al mondo, solo noi italiani siamo cosi' tanto esterofili da perdonare a tutti l'incapacita' di esprimersi nella nostra lingua. Al di la' delle Alpi, infatti, ognuno vuole che si parli nel proprio idioma. E basta.
Gli olandesi non fanno eccezione. Ovviamente, se si spiega che si e' in Olanda da poco, o che si sta studiando, o si provano a dire due parole (anche mal pronunciate), di solito l'interlocutore capisce e si adegua. Se poi si dice "mi spiace, non parlo l'olandese" invece che parlare direttamente in inglese, allora si predispone meglio la persona verso di noi. Di solito. Ma non sempre e' cosi'.
Nel negozio DHL a Eindhoven.
Io: Hallo, I'm SORRY I don't speak Dutch.
Il proprietario: You live here, so why don't you learn it?
Io: I'm here since two months, can you forgive me? (Cercavo di essere sarcastica...)
sabato 14 aprile 2012
La (dis)educazione dei bambini in Olanda - part 3
Terzo round con gli asili in Olanda. Non si ferma la mia ricerca di un posto in cui poter lasciare, per tre ore al giorno, e per qualche giorno a settimana, la mia bestiolina ombrosa. Trattandosi della persona piu' importante nella mia vita, e' ovvio che cerchi il posto migliore per farlo giocare in tutta serenita' e tranquillita'. E considerando che tutto si svolgera' in olandese (lingua che lui, per ora, non capisce), e che Leonardo e' abituato a passare insieme a me gran parte della giornata, voglio essere sicura di lasciarlo in mani sapienti, evitando al massimo traumi e dolori. Per lui e per me.
Appena arrivati, Leonardo si mette subito a giocare con quello che trova (alla sua eta' e' ancora difficile intrattenere rapporti con gli altri bimbi), ma tutto si svolge bene. Io parlo con la maestra, lui si diverte a costruire torri di costruzioni che poi, immancabilmente, distrugge. Tutti i bimbi presenti sono piu' grandi di Leonardo, ma le classi sono miste. Gentilmente, la maestra mi spiega come si svolgono le giornate, quali sono le attivita' per i bambini e come si cerca di farli partecipare attivamente alla routine giornaliera dell'asilo. Intanto, Leonardo e' entrato dentro una casetta di legno e si diverte a chiudere e aprire la porta. Ma come attirati dalla piccola preda, quattro bambini si mettono dall'altro lato della porta e gli impediscono di aprirla. Lui la prende con filosofia, gioca e poi si distrae cercando altro. E' evidente, pero', che ai quattro bimbi questo non va bene. Gli si mettono intorno e gli tolgono, a turno, tutti i giochi che lui riesce a prendere. Ma, sempre con estrema nonchalance, Leonardo si gira e cerca altro. A un certo punto, due di loro si dicono qualcosa, e mentre uno blocca il mio bimbo a terra, l'altro lo prende a calci. Le maestre, serafiche, non intervengono (poco prima una delle due tirocinanti aveva sedato una rissa tra due bambini, ma solo dopo il pianto). Io, a quel punto, parlo. E dico NO nella direzione dei bambini violenti che, ovviamente, capiscono il tono delle mie parole e si fermano. A quel punto, e SOLO a quel punto, la maestra che parla con me dice qualcosa alla tirocinante.
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On The Lighter Side - Torta alla carota
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Torta senza glutine alla carota, con ananas e cocco |
Enjoy ;)
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lunedì 9 aprile 2012
Asilo nido, questo sconosciuto.
Mentre la mia bestiolina ombrosa dorme (eheh!), mi metto al lavoro sulla ricerca dell'asilo nido, o childcare.
Allora, per prima cosa noi non rientriamo tra le famiglie che possono ricevere aiuto dal governo in questo campo. E va bene, e' giusto cosi'. Ora che il problema della casa e' risolto, e' ora di trovare un asilo. La bestiolina comincia a parlare ora, e quelle poche cose che dice le esprime in italiano. Ovvio. Pronuncia anche qualche parolina in inglese (da quando e' piccolissimo ha visto solo cartoni nella sacra lingua di Albione). Visto che siamo a Eindhoven, ci piacerebbe che potesse imparare olandese e inglese. Piu' l'italiano. Troppa confusione? Probabile, ma se rimarremo a vivere qui Leonardo dovra' poter socializzare con amichetti olandesi, oltre che inglesi. E visto che nessuno parla olandese in casa, abbiamo bisogno del nido. Cosi' che anche io possa avere tempo per studiare questa difficilissima lingua.
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sabato 7 aprile 2012
Andare dal medico in Olanda. Huisarts in Nederland - part II
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Nella sala d'attesa del mio medico |
Chi tra voi, lettori sconosciuti, e' mai stato in un luogo come la sala d'attesa di uno studio con un bambino piccolo sa di cosa sto per parlare. Appena entrati, tutti si girano, di solito perche' il bambino in questione urla. O si lamenta, o fa dei versi, o piagnucola perche' preferiva di gran lunga essere da un'altra parte, piuttosto che qui.
Andare dal medico in Olanda. Huisarts in Nederland - part I
Trovare un medico generico in Olanda non e' semplicissimo. Per via della burocrazia, della documentazione richiesta e, per gli expat come me, per via della lingua. Incomprensibile, per ora.
Per prima cosa, bisogna essere registrati presso un comune olandese, il che prevede avere un contratto di affitto (o i documenti del mutuo per l'acquisto di una casa). Poi e' necessaria un'assicurazione sanitaria (la base costa circa 100 euro a persona al mese, e copre le visite dal medico generico, i ricoveri in ospedale e le analisi del sangue di controllo). A questo punto, bisogna cercare un medico, o un centro medico che abbia, possibilmente, anche una farmacia di riferimento (ma quest'ultima non e' una decisione obbligatoria). Importante per gli stranieri e' sapere se le receptionist (in grado di gestire problemi medici lievi) siano in grado di capire l'inglese, cosi' come i medici (quasi tutti in Olanda parlano un buon inglese). Poi in quali orari si puo' essere visitati, e come vegono gestite le urgenze. Se si hanno amici che abitano nello stesso quartiere, e' bene chiedere ulteriori informazioni.
lunedì 19 marzo 2012
On The Lighter Side - Torta paradiso alla crema e frutti di bosco senza glutine

La (dis)educazione dei bambini in Olanda - part 2
Ovviamente non ci si puo' fare una giusta impressione se si guarda SOLO a un paio di esperienze (piu' o meno negative). Per questo oggi, o lettori immaginari, vi parlero' di un altro lato dell'educazione dei bambini in Olanda. O, almeno, di quello che ne ho percepito io.
Nel pomeriggio sono passata in un asilo/nido/scuola materna (diverso da come lo intendiamo in Italia) per capire che tipo di servizi possono offrire a chi, come me, non ha nessuno a cui lasciare il bambino per qualche ora durante il giorno. Il posto, vicinissimo a casa (veramente around the corner) mi e' sembrato molto accogliente e mi ha colpita la "liberta'" con la quale i bambini presenti (in eta' dai 4 anni in su) potevano giocare, sotto l'occhio attento di alcuni educatori che, pero', cercavano di non intervenire e lasciare fare ai piccoli. Poi ho chiesto informazioni, e un gentilissimo ragazzo mi ha spiegato le funzioni e le specifiche del posto.
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giovedì 15 marzo 2012
La (dis)educazione dei bambini in Olanda - part 1
Ogni cultura porta con se' differenze e aspetti che ad altri possono sembrare assurdi. O fuori luogo. Quello che, finora, mi ha "sconvolta" del sistema olandese e' il rapporto con l'educazione e il trattamento dei bambini. Ora, noi mamme italiane siamo famose nel mondo per il nostro attaccamento morboso ai cuccioli, per le paure che ci portiamo dietro (non prendere freddo, mangia, quello e' sporco, eccetera eccetera) e per il nostro lato da "pezza calda" (definizione di mia madre. Significa, appunto, tendenza a coprire e a proteggere spinta all'estremo). Proprio la settimana scorsa le mie amiche international mi hanno chiesto, tra le risate, di raccontare cosa fa un'italica mamma (siamo famose nel mondo...).
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venerdì 2 marzo 2012
Facciamo amicizia con l'ospedale di Eindhoven
Fatto. Abbiamo timbrato il cartellino. Ora siamo a posto. Come direbbe la mia amica Paola, ora abbiamo una stellina: quando ne hai 5, ti danno un premio (un gesso gratuito?). Il mio bimbo e' stato male e, ancora senza dottore, siamo corsi all'ospedale di Eindhoven, il Catharina-Ziekenhuis. Alle due di notte siamo entrati nel pronto soccorso con un bambino urlante. Prima cosa positiva: abbiamo parcheggiato subito fuori dall'ingresso. Una volta spiegato al medico di guardia il problema, abbiamo aspettato poco (non piu' di mezz'ora) prima di incontrare il pediatra di turno. Un ragazzo giovane, che ha seguito la situazione di Leonardo in ogni dettaglio, non trascurando nulla (neanche di darmi una pacca sulla spalla e rincuorarmi mentre piangevo a dirotto, o offrirci un caffe').
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lunedì 13 febbraio 2012
Perche' questo blog?
Ovviamente, la domanda nasce spontanea: a cosa serve l'ennesimo blog di una mamma che si trasferisce all'estero? Ve lo spiego subito, o lettori inesistenti: perche' quando abbiamo deciso di venire a vivere qui non siamo riusciti a trovare informazioni utili nello specifico. Mi spiego: io avevo bisogno di una serie quasi vicina all'infinito di informazioni e notizie. Per prima cosa perche' la maggior parte di quello che trovi sull'Olanda e' in olandese, lingua quanto mai ostica (che sto studiando). Poi perche', molto spesso, non si trovano le informazioni dettagliate. Per me e' fondamentale avere il maggior numero di informazioni (sugli asili, sul sistema scolastico, ma anche sui parchi per far giocare i bambini, su come si fa la raccolta differenziata, come ci si iscrive al comune...). Inoltre, ho un problema di intolleranze alimentari, e anche per questo mi sono dovuto rivolgere ad altri canali. Allora mi sono detta: perche' non mettere in rete tutto quello che io riesco a scoprire in prima persona, e condividerlo con chi sta per vivere un'esperienza analoga?
Inizia una nuova avventura!
Da tre settimane vivo a Eindhoven con figlio e compagno. Da tre settimane non sono piu' in Italia, ma nel Sud dell'Olanda. E devo dire che la cosa mi piace. Certo, quando si cambia paese c'e' sempre una fase iniziale, detta anche "luna di miele", in cui tutto sembra bello e nuovo. Poi, dopo un po', ci si accorge che tanto bello non e', che anche li' (ovunque sia) le cose non vanno, e allora ci si accorge che si sente nostalgia di casa. Ma per me questo non vale. Perché'? Ma perche' io ero gia' lontana da casa. E allora vediamo se e come riuscire a tirare fuori il meglio da questa esperienza, che per ora ha durata illimitata. Stay tuned...
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