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domenica 11 novembre 2012

Italia vs Paesi Bassi #4

Formaggio "italiano"
Tutto il mondo è paese...
Al mercato settimanale di Eindhoven, nel banco dei formaggi, ho trovato questo cartello: in apparenza, sembra un'iniziativa di tutto rispetto ("Aiutatiamo l'Italia", da 25 a 10 euro al chilo). In realta', il formaggio "tipo parmigiano reggiano" è francese.

mercoledì 17 ottobre 2012

I Am Rude - #3

Come far contento un olandese? NON LO SO! Stamattina sono andata dal fornaio - uno dei posti che amo meno al mondo - e ho ordinato il pane in olandese, compiendo un bello sforzo. E ho pensato: "Cosi' saranno contenti, sto provando a parlare la loro lingua". Ecco, mi sbagliavo: una signora, nel negozio, mi ha guardata con sufficienza e ha detto: "Non serve, tanto qui tutti parlano inglese". Allora ditelo...

sabato 25 agosto 2012

La (dis)educazione dei bambini in Olanda - part 5

Eureka! Alla fine ho trovato un asilo per il mio bambino. Ovvero, un posto dove mi sento sicura di lasciare il mio prezioso tesoro, fosse anche per poche ore a settimana, in mano a dei completi estranei. La scelta e' ricaduta su Korein Kinderplein, vicinissimo a casa. Ero stata a parlare con il responsabile dei bambini dai 4 anni in su a marzo (qui il resoconto), ed ero rimasta colpita dalla loro serieta' e varieta' di approcci allo sviluppo del bambino. Dopo aver sbrigato le pratiche burocratiche (uno dei problemi dei Paesi Bassi...), sono andata nuovamente a parlare con i responsabili della scuola. La gentilissima Vivian (tra l'altro anche bella!) mi ha fatto fare il giro della scuola e mi ha mostrato la classe dove sarebbe andato Leonardo, oltre a presentarmi le maestre, due giovani ragazze sorridenti e gentili.

Tutto stabilito, ho atteso con ansia il primo giorno. Che, puntualmente, e' arrivato. Giorni prima avevo iniziato il training autogeno (per me, soprattutto), dicendo a Leonardo che sarebbe andato a scuola, che avrebbe conosciuto nuovi bambini, che si sarebbe divertito, che avrebbe imparato tante cose--la piu' importante, l'olandese-- e che la mamma, alla fine delle 3 ore, sarebbe andata a prenderlo puntuale. Gli ho spiegato altre volte come sarebbe stata la sua giornata, sperando in un primo giorno sereno per tutti.

mercoledì 22 agosto 2012

I Am Rude - gli olandesi e gli stranieri part 2

Al banco degli autobus, stazione di Eindhoven. Ho bisogno di caricare la carta Hermes, per ottenere sconti sui viaggi in autobus. Entro con mia nipote, 10 anni, bellissima. Ci avviciniamo al banco, il commesso ci dice qualcosa in olandese e io rispondo, in inglese, che non parliamo la lingua. Immediatamente ribatte: "E perche' non la studiate?". Mia nipote, che non capisce bene l'inglese, sorride imbarazzata. Al che' l'addetto aggiunge: "Almeno sorride".

Ho capito. Devo solo diventare carina, cosi' gli olandesi maleducati, convinti che tutti debbano imparare a parlare la loro lingua (tra l'altro, abbastanza complicata, e, tra l'altro, senza chiedersi da quanto tempo si risiede nei Paesi Bassi) la smetteranno di rispondermi male. Basta poco.

martedì 17 aprile 2012

I Am Rude - gli olandesi e gli stranieri

Credo che, al mondo, solo noi italiani siamo cosi' tanto esterofili da perdonare a tutti l'incapacita' di esprimersi nella nostra lingua. Al di la' delle Alpi, infatti, ognuno vuole che si parli nel proprio idioma. E basta.
Gli olandesi non fanno eccezione. Ovviamente, se si spiega che si e' in Olanda da poco, o che si sta studiando, o si provano a dire due parole (anche mal pronunciate), di solito l'interlocutore capisce e si adegua. Se poi si dice "mi spiace, non parlo l'olandese" invece che parlare direttamente in inglese, allora si predispone meglio la persona verso di noi. Di solito. Ma non sempre e' cosi'.

Nel negozio DHL a Eindhoven.
Io: Hallo, I'm SORRY I don't speak Dutch.
Il proprietario: You live here, so why don't you learn it?
Io: I'm here since two months, can you forgive me? (Cercavo di essere sarcastica...)

sabato 14 aprile 2012

La (dis)educazione dei bambini in Olanda - part 3

Terzo round con gli asili in Olanda. Non si ferma la mia ricerca di un posto in cui poter lasciare, per tre ore al giorno, e per qualche giorno a settimana, la mia bestiolina ombrosa. Trattandosi della persona piu' importante nella mia vita, e' ovvio che cerchi il posto migliore per farlo giocare in tutta serenita' e tranquillita'. E considerando che tutto si svolgera' in olandese (lingua che lui, per ora, non capisce), e che Leonardo e' abituato a passare insieme a me gran parte della giornata, voglio essere sicura di lasciarlo in mani sapienti, evitando al massimo traumi e dolori. Per lui e per me. 

Appena arrivati, Leonardo si mette subito a giocare con quello che trova (alla sua eta' e' ancora difficile intrattenere rapporti con gli altri bimbi), ma tutto si svolge bene. Io parlo con la maestra, lui si diverte a costruire torri di costruzioni che poi, immancabilmente, distrugge. Tutti i bimbi presenti sono piu' grandi di Leonardo, ma le classi sono miste. Gentilmente, la maestra mi spiega come si svolgono le giornate, quali sono le attivita' per i bambini e come si cerca di farli partecipare attivamente alla routine giornaliera dell'asilo. Intanto, Leonardo e' entrato dentro una casetta di legno e si diverte a chiudere e aprire la porta. Ma come attirati dalla piccola preda, quattro bambini si mettono dall'altro lato della porta e gli impediscono di aprirla. Lui la prende con filosofia, gioca e poi si distrae cercando altro. E' evidente, pero', che ai quattro bimbi questo non va bene. Gli si mettono intorno e gli tolgono, a turno, tutti i giochi che lui riesce a prendere. Ma, sempre con estrema nonchalance, Leonardo si gira e cerca altro. A un certo punto, due di loro si dicono qualcosa, e mentre uno blocca il mio bimbo a terra, l'altro lo prende a calci. Le maestre, serafiche, non intervengono (poco prima una delle due tirocinanti aveva sedato una rissa tra due bambini, ma solo dopo il pianto). Io, a quel punto, parlo. E dico NO nella direzione dei bambini violenti che, ovviamente, capiscono il tono delle mie parole e si fermano. A quel punto, e SOLO a quel punto, la maestra che parla con me dice qualcosa alla tirocinante.

On The Lighter Side - Torta alla carota

Torta senza glutine alla carota, con ananas e cocco
Ieri sera sono andata a giocare alla Loteria Mexicana con le mie amiche internazionali di Eindhoven. Trattandosi di una potluck dinner, ho portato una torta alla carota, sempre e rigorosamente senza glutine. Il risultato e' ottimo, perche' questa ricetta - oltre a non contenere burro - ha il pregio di essere molto morbida e umida, grazie all'aggiunta di due ingredienti che piu' segreti di cosi' non si puo': la farina di cocco e l'ananas.
Enjoy ;)

lunedì 13 febbraio 2012

Perche' questo blog?

Ovviamente, la domanda nasce spontanea: a cosa serve l'ennesimo blog di una mamma che si trasferisce all'estero? Ve lo spiego subito, o lettori inesistenti: perche' quando abbiamo deciso di venire a vivere qui non siamo riusciti a trovare informazioni utili nello specifico. Mi spiego: io avevo bisogno di una serie quasi vicina all'infinito di informazioni e notizie. Per prima cosa perche' la maggior parte di quello che trovi sull'Olanda e' in olandese, lingua quanto mai ostica (che sto studiando). Poi perche', molto spesso, non si trovano le informazioni dettagliate. Per me e' fondamentale avere il maggior numero di informazioni (sugli asili, sul sistema scolastico, ma anche sui parchi per far giocare i bambini, su come si fa la raccolta differenziata, come ci si iscrive al comune...). Inoltre, ho un problema di intolleranze alimentari, e anche per questo mi sono dovuto rivolgere ad altri canali. Allora mi sono detta: perche' non mettere in rete tutto quello che io riesco a scoprire in prima persona, e condividerlo con chi sta per vivere un'esperienza analoga?

Inizia una nuova avventura!

Da tre settimane vivo a Eindhoven con figlio e compagno. Da tre settimane non sono piu' in Italia, ma nel Sud dell'Olanda. E devo dire che la cosa mi piace. Certo, quando si cambia paese c'e' sempre una fase iniziale, detta anche "luna di miele", in cui tutto sembra bello e nuovo. Poi, dopo un po', ci si accorge che tanto bello non e', che anche li' (ovunque sia) le cose non vanno, e allora ci si accorge che si sente nostalgia di casa. Ma per me questo non vale. Perché'? Ma perche' io ero gia' lontana da casa. E allora vediamo se e come riuscire a tirare fuori il meglio da questa esperienza, che per ora ha durata illimitata. Stay tuned...